PMagazine

Una passione che viene da lontano.

Intervista alla Designer Maria Alessandra Faccenda

Essendo in visita alla Redazione di PMagazine <La trilogia del design>, incontriamo la Fondatrice dell’Università di Design <Polo Michelangelo>, realtà conosciuta anche negli Stati Uniti.
Le chiediamo se è possibile un’intervista non annunciata. Con nostro grande piacere la risposta è positiva.

La prima domanda viene da una curiosità in relazione al “Saper Vedere”. Ci può spiegare di che cosa si tratta?

M.A.: E’ un vero e proprio itinerario nel linguaggio del disegno, quale fonte inesauribile di “idee” accompagnate da un’implementazione del nostro bagaglio culturale che ho definito a 360 gradi. Un’interazione multidisciplinare che, dopo la settimana zero, fa sì che gli studenti possano iniziare il percorso formativo del Triennio. Il tramite per un percorso di riappropriazione della cultura come mezzo espressivo indice di una crescita intellettuale, atta a condurre i discenti all’approccio diretto con il mondo Imprenditoriale.

Sovviene subito una domanda. Che cos’è la settimana zero?

M.A.: Purtroppo è una curiosità che non posso soddisfare! Sarebbe come chiedere ad uno Stilista di farci vedere l’anteprima della sua collezione autunno-inverno. La settimana zero è il “Cuore di Polo Michelangelo”.

Cosa ne pensa del Design Italiano?

M.A.: Il problema del design in Italia, soprattutto nell’ultimo decennio, è stato quello del “redesign” e non di una crescita innovativa improntata sulle esigenze che il settore richiedeva. Solo in questi ultimi anni, causa la congiuntura, ci si è visti costretti a rivedere le proprie posizioni, cercando attraverso la ricerca, di creare Innovazione, tecnologia e nuova creatività, essendo venuta a mancare per molto tempo quella cultura di base che è stata all’origine della mia generazione, segnata da grandi maestri dell’arte e del design, capaci di trasmetterci la sensazione continua di “…sapere di non sapere” e che perciò ci spronavano alla ricerca, allo studio approfondito; nulla si poteva lasciare al caso. Non eravamo mai soddisfatti dell’obiettivo raggiunto, si cercava sempre qualche cosa di nuovo. Forse è per questo motivo che ho fondato, prima dell’Istituto Universitario di design <Polo Michelangelo>, lo Studio <Linee in Movimento>, alla ricerca continua di nuovi mondi da esplorare e nuove realtà da vivere.
Ora i miei studenti ripercorrono un passato tutto al presente, si immergono in nuove esperienze creative, nei più svariati settori del design. Prossima tappa CREAMODAEXPO 2015, in preparazione della quale si sono cimentati nella creazione di accessori tra Moda e Design, come diciamo noi ArtDesign.

I nostri studenti, per fare questo, si immergono nella lettura dei testi di Bruno Munari, Kanizsa, Kandinski, John Maeda, Bauman e altri ancora.

Fermento Innovativo all’interno di Polo Michelangelo. Una Nuova avventura: inaugureremo nell’anno in corso le <Nuove Tecnologie Digitali 3D> senza mai dimenticarci di Ricominciare da zero, dalla matita.

Dobbiamo rimanere al passo con la ricerca, l’Eco-sostenibilità e la Tecnologia avanzata per poter dare una restituzione grafica di sempre maggior spessore, attraverso la realizzazione di prototipi all’avanguardia. Questo porta i nostri studenti a vedere realizzati i propri progetti attraverso l’esperienza dei Lab di prototipazione rapida.

Parliamo ora di Brevetti e proprietà d’autore. Qual è il suo pensiero?

M.A.: Il vero problema ancora presente in Italia è proprio questo: tutelare la creatività dei designers.
E’ una bella domanda. La creatività ha tutte le leggi per essere tutelata, peccato che molti non ne rispettino le regole. Il perché, secondo la mia opinione, è dovuto al fatto che, dagli anni ’90 in poi, le identità formative del settore design, invece di partire “azzerando tutti i pregiudizi formativi”, non hanno considerato seriamente l’acquisizione di un bagaglio culturale, ma solo il preponderante utilizzo del computer, arrivando a sostituire la matita con il mouse. La “matita”, strumento indispensabile per poter affermare di essere “designer”.
In ogni caso sono certa che la nascita di Istituzioni come <Polo Michelangelo> riporterà i giovani futuri designer ad essere dei creativi che non si accontenteranno di migliorare il prodotto, ma cercheranno di creare idee nuove, tenendo alto il Made in Italy.
Partendo da “zero” creeranno idee in movimento…

Salutiamo la designer Maria Alessandra, ringraziandola per averci fatto assaporare quanto, ancora oggi, un buon libro e la cultura non potranno mai essere sostituiti da uno strumento tecnologico.

Esco dalla Redazione di PMagazine <La trilogia del design>, consapevole di aver vissuto un’esperienza emozionante e vibrante. Continuerò a scrivere di questi giovani italiani che, grazie alla loro voglia di emergere e il loro CREDERE”, un giorno Saranno Designer.

Joan Grey