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Con il lancio del quattordicesimo numero di <PMAGAZINE – La Trilogia del Design> abbiamo il piacere di presentare il libro “I bambini delle Case Lunghe”, scritto dal giornalista e scrittore Corrado Peli che, ha collaborato con la nostra redazione per diversi anni.

Il 6 giugno, il romanzo è arrivato nelle librerie, ed è pubblicato da Fanucci editore nella collana NeroItaliano.

Si tratta di un noir ambientato nella Bassa bolognese, un’analisi profonda, al tempo stesso delicata e tagliente, della vita di provincia, un testo che tratta con forza e sensibilità tematiche attuali come quella della violenza domestica.

Gli anni Ottanta, la preadolescenza, la vita in provincia, le prime esperienze, l’omertà di una piccola comunità chiusa nelle sue abitudini. Prerogativa del romanzo è un’attenzione al dettaglio che riveste ogni aspetto, dalle descrizioni dei luoghi con la nebbia che sembra entrarti nelle ossa, ai personaggi che ricordano gli Sleepers di Barry Levinson.

TRAMA

1985. Due strade che s’incrociano, la parrocchia e la locanda, non c’è altro a Case Lunghe, località della piccola frazione di San Felice nella bassa bolognese, la vita scorre lenta e i bambini crescono giocando a nascondino nei campi e nei casolari. Ma questi silenzi, questi orizzonti bassi, queste nebbie che sembrano non diradarsi mai custodiscono segreti inconfessabili, violenze domestiche soffocate nel perbenismo, passioni proibite consumate e rinnegate, silenzi ottenuti col ricatto… Trent’anni

dopo, don Stefano Vitali viene inviato a San Felice per curare i particolari burocratici di un ingente lascito alla parrocchia della frazione, e dietro quella realtà riemerge un dramma…

“San Felice, Villa Clara, Sesto Corelli, Largo Grande, non erano altro che manciate di case attorno a una chiesa e un bar, che spesso coincideva con il centro sociale e la sezione del Partito comunista. Fiumi e canali si tagliavano a vicenda, alti argini, non di rado sovradimensionati rispetto agli sputacchi che ci scorrevano nel mezzo. Acquitrini, zone paludose, che proprio quell’anno erano state ribattezzate ‘oasi’ e ‘aree umide’, per ingannare turisti che non sarebbero mai arrivati. Macchie boscose ed ex risaie, campi di cipolle e patate, foraggio e bietole. Grandi casolari, alcuni abbandonati, poche case nuove, qualche palazzotto con una manciata di appartamenti. I metri quadrati, in quelle lande, te li tiravano dietro, perché non c’era nulla, se non a un’ora scarsa di macchina, ovvero a Bologna. Neppure Molino in Piano offriva molto, a dir la verità, un vecchio teatro che apriva soltanto per il veglione di carnevale e un cinema convertito a pellicole a luci rosse. I poster con le stelle al posto dei capezzoli servivano solo a far girare il collo ai bambini che ci passavano davanti.San Felice, né Emilia né Romagna; né Bologna né Ferrara. Nel mezzo di tutto, fuori da tutto – Corrado Peli.

L’AUTORECorrado Peli nasce a Castel San Pietro Terme nel 1974. Scrittore e giornalista, lavora in un’agenzia di comunicazione e attualmente vive a Medicina, in provincia di Bologna. Con I bambini delle case lunghe fa il suo esordio nel catalogo Nero Italiano.

Info su www.corradopeli.it