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L’anonimato e l’alone di mistero hanno sempre preceduto Banksy.”

Per la prima volta, in Italia, è possibile ammirare le opere del celebre artista e writer inglese Banksy presso il MUDEC – Museo delle Culture di Milano, aperto al pubblico dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019. La mostra intitolato “A Visual Protest. The Art of Banksy”, e un progetto espositivo curato da Gianni Mercurio, che ospita circa 80 lavori tra dipinti ed edizioni limitate, arricchiti da oggetti, fotografie e video. Sono circa 60 le copertine di vinili e cd musicali da lui disegnati insieme a una quarantina di memorabili, dalle litografie ai flyer promozionali, che raccontano in modo evolutivo il pensiero, la cultura e l’arte di Banksy.

L’anonimato e l’alone di mistero hanno sempre preceduto Banksy; questa sua indipendenza dal sistema l’ha condotto a non autorizzare le mostre dedicate al suo lavoro, ma nonostante questo, viene ammirato e seguito da un vasto pubblico, soprattutto costituito da giovani, posizionandosi come artista ai vertici dell’arte contemporanea. Attraverso il titolo di questa mostra a lui dedicata, si percepisce quell’animo anti-convenzionale, anticonformista e satirico, rivolto ai temi da egli affrontati in modo ricorrente: la politica, la cultura e l’etica. 

“La mostra rientra inoltre nel più ampio progetto scientifico concepito dal MUDEC – Geografie del futuro, un racconto sul sapere geografico, dove attraverso diversi studi si prova a comprendere quali tipi di geografie definiranno i confini della nostra conoscenza del mondo nel futuro. In particolare, con Banksy, la relazione con la geografia e il paesaggio si connota di tratti assolutamente sociali: la relazione con il paesaggio umano nel quale Banksy si esprime, spesso in zone di conflitto; l’attitudine sperimentale e l’interesse verso la teoria della psicogeografia di matrice situazionista, secondo cui lo spazio di azione dell’artista è il territorio. A Visual Protest. The Art of Banksy, rientra come terza mostra nel progetto di Geografie del futuro, insieme alle mostre già in corso – Capitani Coraggiosi, l’avventura umana della scoperta e Se a parlare non resta che il fiume –  MUDEC.”

Oltre al bianco e nero, accostato ai colori accesi e agli scenari dai forti contrasti, per quanto Bansky cerchi di opporsi da sempre alla commercializzazione della sua arte, torna inevitabilmente a far parlare di sé anche attraverso esuberanti colpi di scena.

Giorgia Fenati