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“Arte Fiera ha mobilitato realtà cittadine in un intreccio virtuoso.”

PMAGAZINE – La Trilogia del Design ha intrapreso un percorso all’interno di Arte Fiera, la sua 42ma edizione, che ha avuto luogo per il secondo anno di seguito in una versione compatta: 182 espositori, di cui 152 gallerie, 10 operatori che lavorano tra editoria e manifatture dentro al contenitore Printville, e 20 tra editori e istituzioni. Quest’anno i galleristi che hanno proposto sguardi monografici su artisti specifici, sono stati selezionati, alcuni per esporre all’interno della fiera nella sottosezione Modernity, altri per esporre in spazi cittadini come parte della sezione Polis. Quest’ultima ha condotto il visitatore in giro per una Bologna, splendida e spesso poco conosciuta, in luoghi non comunemente visitabili o addirittura chiusi al pubblico. Il museo MAMbo,
in particolare, ha ospitato la selezione di film a cura di Mark Nash “La comunità che viene”, imperniata sul tema dell’eredità comunista in città e non a caso proiettata sulla parete in cui solitamente vi è collocato il riquadro di Renato Guttuso “I funerali di Togliatti”. Presso il Collegio Venturoli, invece, storica e magica residenza per artisti, ha avuto luogo una delle performance curate da Chiara Vecchiarelli, “Performing the Gallery”. Come lo scorso anno, ma estendendo ulteriormente la rete dei soggetti coinvolti, Arte Fiera ha dunque mobilitato realtà cittadine in un intreccio virtuoso. All’interno di Pallazzo Pepoli Casalgrande, in occasione dell’Art City White Night, l’Azienda Hera ha esposto manichini rivestiti con materiali di riciclo, dando origine a vere e proprie opere d’arte contemporanea, dai colori sgargianti o dai materiali scintillanti. Proseguendo il tour all’insegna dell’arte, un’interessante e realistica riproduzione dell’eclisse di Luna, si è potuta ammirare all’interno del palazzo delle poste, in Piazza Minghetti. Al museo della città di Palazzo Pepoli, i graffiti di Wolfango, dal forte realismo pittorico, divengono arte da museo. Infine presso la Pinacoteca della città di Bologna, le opere di Keith Haring hanno attirato l’attenzione dei visitatori che, hanno potuto vedere sia i dipinti, sia il merchandising prodotto in seguito con le sue grafiche.