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Eutopia

“Questa particolare sedia ripropone nel nuovo millennio i metodi costruttivi antichi, utilizzati per la realizzazione di mobili, con sistemi di montaggio ad incastro, le cui forme ricordano un design dall’eleganza ancestrale.”

In un periodo di grande rivoluzione ecologica, come quello che stiamo vivendo attualmente, è d’obbligo per i designer progettare prodotti di consumo che non siano solamente ecosostenibili, per quanto concerne i materiali con cui vengono realizzati, ma che siano riproducibili in serie a basso impatto energetico e con risorse lavoro limitate.

“Eutopia forse é la prova che nei tempi della rivoluzione industriale 4.0 non è più un’utopia che il progetto con tutti i suoi valori e con tutta la sua complessità, possa nascere, crescere ed essere prodotto anche in situazioni lontane dai tessuti industriali che ne supportino lo sviluppo e la produzione – Francisco Gomez Paz.”

Questa particolare sedia ripropone nel nuovo millennio i metodi costruttivi antichi, utilizzati per la realizzazione di mobili, con sistemi di montaggio ad incastro, le cui forme ricordano un design dall’eleganza ancestrale.

Il suo disegnatore, l’industrial designer argentino Francisco Gomez Paz, ha voluto creare una struttura sofisticata, utilizzando legno massello e multi laminato che, attraverso un sistema di incastri giapponesi, dà origine a un “intarsio tridimensionale”, così definito dal designer.

Tale metodo costruttivo può generare prodotti paragonabili a quelli industriali, delocalizzati, infatti come racconta il designer “Eutopia é stata progettata in tutta la sua complessità oggettuale e produttiva per essere fabbricata in serie, con tecnologie flessibili come taglio laser, controllo numerico e stampa 3D, a Salta all’interno del laboratorio del mio studio, a 1400 km da Buenos Aires e a 13.000 km da Milano.”

Eutopia può essere inserita sia all’interno di un ambiente contamporaneo, dallo stile minimal, sia in ambienti industriali o classici, come prodotto generato da un design concettuale, divenendo

così protagonista al loro interno.

“La struttura é formata da 4 piani in multi laminato che si uniscono in un robusto incastro a croce e, all’altezza del sedile, si aprono per formare diversi piani che lavorano in sincronia, ognuno nel proprio senso di forza, per accogliere la seduta e i braccioli. Piccole invenzioni di incastri e incollaggi, le hanno permesso di essere montata senza la necessità di utilizzo di chiodi e viti.

Questo mi ha dato la possibilità di realizzare una sedia in legno dalla grande resistenza strutturale e con un sorprendente peso di 1800 g che ha superato il test di rottura con un carico di 100 kg, per oltre 23 mila cicli. Il legno usato per il corpo della sedia è quello di Paulownia, un materiale riscoperto da poco, con qualità sorprendenti di resistenza, leggerezza e sostenibilità; oltre a provenire da uno degli alberi con un’altissima capacità di assorbimento di agenti inquinanti.

Tutto questo fa di Eutopia un prodotto rigorosamente industriale, nonostante nasca interamente nel mio laboratorio. – Francisco Gomez Paz.”

La ricerca e la sperimentazione di nuovi sistemi produttivi semi-industriali, ha convertito un’eventuale limitazione produttiva “in una grande libertà creativa”, così definita dal designer, dando origine a ipotetici nuovi scenari produttivi per una tipologia di design non solo di nicchia, ma di massa, a basso costo, definita “tecnologia underground”. La cultura undeground, il cui termine è stato pronunciato per la prima volta dal noto artista Marcel Duchamp si è sviluppata maggiormente negli anni ’50 del ‘900, come un insieme di pratiche alternative alle produzioni di massa.

Eutopia potrebbe essere, così, un perfetto regalo da fare alle nostre case, dando loro un tocco di… design ancestrale!