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Viaggi d’autunno

“Il nostro viaggio ha avuto inizio dalla città di Bologna, in Italia, dove un volo all’alba della domenica ci ha portato a Brussels, capitale del Belgio.”

Arte e natura sono da sempre due realtà connesse e inscindibili, due mondi in stretto contatto tra loro che nel corso dei secoli si sono influenzati a vicenda tanto che è lecito chiedersi se esista un vero confine tra di essi. Spesso nella natura ritroviamo quelle geometrie che tanto ispirarono gli scultori e gli architetti classicisti, e l’impeto di una tempesta o l’immensità di un paesaggio montano mosse il pennello dei primi pittori romantici, ma come può un artista di oggi raccontare la natura?

L’autunno è arrivato e porta con sé i suoi magnifici colori e la nostalgia dell’estate, le calde giornate senza nuvole vengono coperte e l’aria si fa sempre più fresca. Vogliamo raccontarvi di un viaggio magnifico che ci ha lasciati con la voglia di continuarlo la prossima primavera.

Sono Chiara Tufacchi, una giovane e curiosa designer che ama viaggiare e mettere una bandierina colorata in ogni città della sua bacheca del mondo. Solitamente viaggio in compagnia del mio compagno, anche lui affascinato dai luoghi lontani. Quest’anno abbiamo deciso di fare un viaggio itinerante tra le Fiandre belghe e i Paesi Bassi, forse attirati dal colore e dalla vivacità di queste terre multietniche, dove ai campi di tulipani e fiumi si accostano architetture tradizionali e contemporanee con una varietà di influenze e lingue provenienti da ogni parte d’Europa.

Il nostro viaggio ha avuto inizio dalla città di Bologna, in Italia, dove un volo all’alba della domenica ci ha portato a Brussels, capitale del Belgio. Arrivati a destinazione siamo rimasti meravigliati dai giardini nascosti e dai murales giganti, presenti in questa particolare città. Dopo aver effettuato il check-in in hotel, ci siamo avventurati per i vicoli del centro storico… ci piace sempre essere trasportati dal flusso cittadino, così facendo scopriamo scorci non presentati dalle guide turistiche. Imponenti palazzi storici accerchiano le strade che prendono respiro grazie ai  giardini pubblici e ai parchi giochi per bambini, che si aprono di tanto in tanto.

Aleggiava romanticismo e poetica, forse grazie anche alle statue in marmo, alle fontane e alle panchine, desiderose di accogliere i passanti per concedere loro una breve sosta nella quale ammirare l’ambiente circostante.

Passeggiando senza una meta ben precisa, solo con qualche punto fermo, ci siamo ritrovati su di un’imponente scalinata dove venditori ambulanti e bancarelle affacciavano sul magnifico giardino all’italiana sottostante, le Jardin du Mont des Arts. Questo luogo, sulla via del ritorno, ci ha regalato una splendida vista sulla città durante la “golden hour” in compagnia della melodia di una violinista di strada; ma… proseguendo verso il centro città, a cavallo del mezzogiorno, ci siamo imbattuti in un chioschetto che vendeva le famosissime patatine fritte belghe condite con ketchup, maionese e cipolle in agrodolce.  Abbiamo così deciso di pranzare camminando tra le vie, e continuando il tour fino alla Grand Place dove ci siamo fermati a prendere un caffè e un pezzettino della rinomata cioccolata, con vista su l’hotel delle ville: magnifique!

Nel pomeriggio abbiamo ammirato i murales giganti e le  coloratissime vetrine dei negozi, dove l’accostamento di diversi oggetti, raggruppati per colore, creava un’armonica cromia che catturava i passanti.Siamo poi arrivati alla fontana del Mannekin Pis, una statua di un’irriverente

bambino, simbolo del carattere beffardo della città, un personaggio folcloristico vestito con i costumi più diversi dei più grandi eventi cittadini.

La giornata seguente, invece, è stata all’insegna del design; raggiunto il parco Heysel abbiamo visitato il museo del design e l’Atomium, una struttura in acciaio che svetta per circa 100 metri sullo skyline fiammingo, rappresentante un cristallo di ferro, costruita dagli architetti André e Jean Polak in occasione dell’EXPO del 1958. Le sue sfere d’acciaio, una volta rivestite d’alluminio, rappresentano i 9 atomi della cella unitaria di ferro; proprio dall’unione della parola atomo e allumino nasce il suo nome Atomium. Oggi è un edificio museale che ospita una mostra permanente sulla sua storia, e ha una sfera dedicata a mostre temporanee annuali. Quest’anno i tre i piani sono stati occupati da un’installazione di barre luminose che, a ritmo di musica, si accendono e spengono ad intermittenza, creando un’atmosfera surreale e davvero suggestiva. Vi è inoltre un ascensore che percorre l’asse centrale della struttura fino alla sfera più alta, dalla quale si può ammirare una vista a 360° su Bruxelles, davvero vertiginosa!

Il giorno seguente è stata la volta di Anversa, città portuale, famosa per il commercio dei diamanti. Arrivati con il treno in stazione centrale, ci ha accolto un’architettura baroccheggiante, dove orpelli dorati si contrappongono a scale mobili e ad opere d’arte contemporanea; infatti il filo d’Arianna di questo viaggio è stato appunto il contrasto fortissimo tra nuovo e antico, moderno e classico, esasperato dall’accostamento ravvicinato degli stili. Apoteosi di ciò è stato uno scorcio dove una tradizionale casetta belga, con il tetto a scale, viene soffocata dagli edifici confinanti ultracontemporanei. A questa città abbiamo dedicato poche ore, è stata infatti purtroppo solo di passaggio, ma pur in così poco tempo abbiamo visto tanti luoghi che hanno impresso un ricordo permanente nelle nostre menti. Dopo aver passeggiato nel quartiere Diamant, dove lo scintillio accecante dei gioielli nelle vetrine ci ha ipnotizzato, ci siamo diretti verso il fiume Schelda, lungo il viale Meir, famoso per i suoi negozi e cafè. Giunti sulle rive del fiume, abbiamo percorso una lunga promenade incontrando vecchie fortezze, strade a luci rosse, parchetti nascosti e palazzi ultramoderni come quello della sede del museale Aan de Stroom. Di stampo decostruttivista crea, grazie allo specchio d’acqua su cui erge, un gioco di riflessi spettacolari, il tutto accentuato dal materiale simil corten che aumenta il contrasto con il cielo azzurro e le finestre blu.

Primavera 2023… ci aspetterà la conclusione di questo viaggio, approdando in territorio olandese. Ripercorreremo le emozioni di questo primo tour esperenziale e arricchiremo la nostra memoria con nuovi contrasti e stimoli, che ci permetteranno di ragionare e progettare secondo una logica nuova ed innovativa.

Chiara Tufacchi