PMagazine

Flooded Modernity

“Havsteen-Mikkelsen guarda a Villa Savoye come al manifesto più significativo del modernismo architettonico.”

Una minuziosa replica di Villa Savoye di Le Corbusier è stata affondata in un fiordo danese in occasione di Floating Art, festival annuale di arte galleggiante a Vejle (Jutland, Danimarca) che promuove l’estro di giovani artisti e designer. L’opera, soprannominata Flooded Modernity, è infatti una delle dieci installazioni su acqua selezionate dal museo danese Vejle Museerne, promotore dell’iniziativa. Il progettista, Asmund Havsteen-Mikkelsen, coglie l’occasione per elaborare un commento critico sullo stato attuale della modernità. In questo panorama contemporaneo, l’illuminismo e la ragione stanno disperatamente naufragando.

Affascinato dal lavoro dell’architetto svizzero, Havsteen-Mikkelsen guarda a Villa Savoye come al manifesto più significativo del modernismo architettonico e realizza più di 25 disegni della casa, studiandola e celebrandola in ogni suo dettaglio. Credendo nel progresso e nei poteri critici della ragione, l’artista esprime con la sua opera la fine di un’epoca illuminata che aspirava ad un mondo migliore guidato dal pensiero analitico:

il nostro senso della modernità è stato allagato” spiega Haven-Mikkelsen. La scultura che affonda nel mare è una metafora utilizzata per dimostrare come la tecnologia e la disinformazione causata dai nuovi media digitali stiano sommergendo i valori del modernismo. Attraverso questa intromissione un certo senso di democrazia è affondato.

La replica in scala 1:1 della Villa è una struttura in legno e compensato di cinque tonnellate, verniciata di bianco, con finestre in plexiglass e blocchi di polistirolo che ne consentono il galleggiamento. Sono stati impiegati otto giorni di lavoro per il suo assemblaggio e fino al 2 settembre 2018 l’istallazione si è spostata lungo la costa danese destando grande interesse tra i passanti.

Una curiosità: lo stesso Le Corbusier morì annegato nel lontano 1965 al largo della costa meridionale della Francia. É forse possibile che l’artista abbia voluto creare un riferimento tra la vita del grande maestro e la sua architettura?

Maria Chiara Conti