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“L’illustrazione del mondo Orientale”

“Il lavoro di Hokusai ed Hiroshige celebra, attraverso importanti serie silografiche, la pittura ukiyo-e”

L’inconfondibile arte giapponese di Hokusai e Hiroshige, artisti ottocenteschi di fama internazionale, arriva a Bologna presso il Museo Civico Archeologico, aperto al pubblico dal 12 ottobre 2018 al 3 marzo 2019. La mostra si intitola “HOKUSAI HIROSHIGE, Oltre l’onda”, una selezione straordinaria di circa 250 opere esposte per la prima volta in Italia, provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston. Il progetto è suddiviso in sei sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo e Sarah E. Thompson. L’esposizione è intesa come un proseguimento delle iniziative avviate nel 2016 per il 150° anniversario delle relazioni bilaterali Italia-Giappone.

Il lavoro di Hokusai ed Hiroshige, seppure sfalsato di vent’anni l’uno dall’altro, celebra attraverso importanti serie silografiche la pittura ukiyo-e nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. La produzione di Katsushika Hokusai, maestro indiscusso del paesaggio dell’Ottocento, affronta le tematiche della classe cittadina emergente di epoca Edo (1603-1868), la policromia creata dal blu di Prussia appena entrato sul mercato giapponese fu sicuramente una novità compositiva che fece risaltare le sue silografie. Utagawa Hiroshige, definito il “maestro della pioggia e della neve”,

dovette misurarsi con il successo di Hokusai e trovare una modalità espressiva originale per superarlo, differenziando l’illustrazione dei soggetti di paesaggio e natura.

Il percorso espositivo è un viaggio evolutivo della pittura ukiyo-e che porta l’osservatore a comparare le opere dei due artisti, soffermandosi su due stampe nelle due diverse serie di “Trentasei vedute del Monte Fuji” – rappresentazione del Monte Fuji in condizioni meteorologiche,  stagioni e punti di vista diversi – realizzate dai due maestri: la più famosa silografia di Hokusai nota come la “La Grande Onda di Kanagawa”, realizzata nel 1830-31, dove sono rappresentate tre imbarcazioni minacciate da una grande onda con il Monte Fuji che sorge sullo sfondo; e la “Veduta del mare di Satta” di Hiroshige del 1858 che in qualche modo richiama l’opera di Hokusai differenziandosi però nella composizione, aprendo così nuove strade al genere di vedute.

Le particolarità visionarie di questa corrente artistica come la prospettiva a volo di uccello, la neve e le nuvole bianche come se fossero soffice schiuma di sapone, i preziosi ricami degli abiti giapponesi e i fiori iperrealistici, rimarranno icone nel tempo.

Giorgia Fenati