PMagazine

Il design nel mondo dei più piccoli. Il design diventa gioco condiviso.

Reggio Emilia è una città da anni nota in tutto il mondo per essere all avanguardia per l’esperienze educative nelle scuole, basata sulla ricerca pedagogica di Loris Malaguzzi, una notorietà internazionale esplosa letteralmente nel 1991 in seguito all’articolo apparso nella rivista statunitense Newsweek nel quale un gruppo di esperti internazionali dichiarò che la scuola Diana “la scuola più bella del mondo”, che rappresentava l’istituzione all’ avanguardia rispetto all’educazione dell’infanzia. Da quel momento premi e riconoscimenti sono stati un susseguirsi continuo negli anni. In questo contesto così stimolante, nel 2004 gli architetti Carlo Margini e Francesca Fava hanno fondato lo studio “Lapis Architetture”, uno studio di architettura e design che, con entusiasmo e competenza, porta avanti una ricerca innovativa nel campo della progettazione di ambienti scolastici per la prima infanzia (0-6 anni), contraddistinta da una certa originalità che non smentisce la fecondità creativa di questa città emiliana. Per Lapis lo spazio è “ flessibilità, libertà, luce, movimento, colore, odore, matericità, suono-rumore, natura…”, aspetti da cui non si può prescindere nell’affrontare qualsiasi tipo di progetto e, a maggior ragione, quando si affronta lo spazio che accoglie il mondo dei bambini. Gli ambienti delle scuole hanno un ruolo importantissimo per la qualità della vita dei bambini: uno studio attento che tenga conto delle loro necessità e delle loro potenzialità dovrebbe essere sempre applicato. Carlo Margini, che di questo ne è un portavoce, sostiene con rammarico che “ ad oggi non esiste una ricerca rispetto alle potenzialità dei bambini, le forme usate comunemente sono sempre quelle standardizzate. A mio avviso il bambino ha bisogno di spazi e forme flessibili, non standardizzati, che possano stimolare la creatività e la felicità”.” Sì proprio la felicità…”

continua Carlo Margini “ mi ha colpito la definizione che ha dato una bambina alla mia domanda su cos’è la felicità…. con grande naturalezza l’ha definita: trasparenza, si sente nel cuore ”. Una definizione che obbliga gli adulti a riflettere sulle proprie responsabilità nel definire ”dove deve stare il bambino e di cosa ha bisogno”. A tal riguardo interessante è il percorso di design intrapreso dallo studio per alcune scuole reggiane, in particolare la scuola dell’infanzia” VIII Marzo”. Proprio in risposta alla necessità di flessibilità, lo studio Lapis ha progettato un modulo che ha la funzione di Atelier mobile per esterni. Un lavoro nato dalle idee dei bambini e portato avanti assieme ai genitori, alle insegnanti e sotto la regia di Carlo Margini. Una sorta di cubo atelier di 2mx2m costituito da diversi elementi tra cui tubi semitrasparenti che normalmente si utilizzano per le caldaie. Una forma componibile e smontabile che dona libertà creativa ai bambini trasformandolo nella funzione e nella forma di volta in volta nel gioco. Lo stesso tema è stato portato avanti, sempre in forma condivisa, nell’asilo “Maramotti”. In questo caso si tratta di installazioni fisse, affondate nella terra, costituite sempre da elementi cubici in acciaio corten e vetro e specchi riflettenti nella pavimentazione, la cui forma e collocazione fa interagire i bambini, nel gioco, con “il cielo e la terra”.

Scritto da Simona Ventura