Il giardino incontra la luce: una nuova frontiera del “garden design” degli architetti Giordana Arcesilai e Simona Ventura.
Il giardino è un incontro tra l’uomo e la natura, dove l’uomo governa la trama del disegno e dello spazio, la natura l’accoglie, lo racconta seguendo i suoi ritmi.
Il ‘Giardino incontra la Luce’ è una nuova linea di pensiero del design che coinvolge il mondo del giardino e degli spazi aperti e le nuove frontiere della luce artificiale. Ideato da Giordana Arcesilai, architetto lighting designer e Simona Ventura, architetto paesaggista, compagne di università, che si sono rincontrate dopo anni di attività professionale in proprio, mettendo in sinergia le proprie competenze e studi, accomunate da un profondo senso di rispetto per l’ambiente naturale e dalla necessità di trovare un nuovo dialogo tra laluce naturale e artificiale in natura, dal piccolo giardino al grande parco pubblico. Un bellissimo tema che gli architetti stanno promuovendo attraverso diversi workshop rivolti al mondo dei tecnici e alle persone interessate a queste tematiche.
Il “Giardino incontra la Luce” è stato recentemente ospite nell’ambito dell’evento internazionale “Maestri del Paesaggio 2014” organizzato da Arketipos nella splendida cornice di Bergamo alta, evento sponsorizzato dall’azienda Platek, leader nel settore dell’illuminazione per gli esterni.
Workshop strutturati in modo innovativo sia per la novità degli argomenti affrontati che per la multidisciplinarietà e varietà didattica. La mission dei seminari è portare una nuova visione della progettazione degli spazi verdi, ponendo l’accento sulla relazione tra il giardino di giorno, illuminato dalla luce del sole e il giardino notturno, quello sotto la luna, il tutto nel rispetto della natura e del risparmio energetico. “Il giardino è un incontro tra l’uomo e la natura” sottolinea Simona Ventura, “dove l’uomo governa la trama del disegno e dello spazio, la natura l’accoglie, lo racconta seguendo i suoi ritmi”.
Gli architetti intendono approfondire un metodo di conoscenza degli spazi verdi attraverso una particolare attenzione alle dinamiche e le relazioni che s’instaurano tra la luce diurna e l’ombra e la luce notturna artificiale. Ma lasciamo parlare Simona Ventura per comprendere il loro pensiero “un bel giardino dona ricchezza di colori: nella tessitura delle foglie, delle cortecce, dei fiori…ed è grazie alla luce del Sole che possiamo vederli. Infiniti colori di pigmenti naturali che ci trasmettono benessere nel mirarli e contemplarli tanto che possiamo parlare di cromoterapia in giardino. Le ombre hanno una loro qualità e differiscono tra loro in base alle caratteristiche dell’elemento che le crea.
Potremmo descrivere, ad esempio, il carattere di un albero anche grazie alle caratteristiche della sua ombra. Così come la Quercia, dal ricco e fitto fogliame di un verde scuro, si manifesta con un’ombra netta e scura, la Betulla, al suo opposto, le cui foglie a forma romboidale verde chiaro riflettono molto la luce, crea un’ombra frastagliata e di grande leggerezza.”
Poi viene la notte, l’altro giardino, così lo definisce Giordana Arcesilai, che si manifesta grazie alla luna, se c’è, e grazie a un uso sapiente della luce artificiale. Nei seminari gli architetti cercano di comunicare nozioni teoriche insieme ad aspetti pratici, comprensibili anche a chi non fosse del settore. Partendo dall’importanza della luce e dall’esigenza che vada progettata, vengono trasmessi alcuni elementi di illuminotecnica di base, fondamentali come strumenti per fare delle scelte concrete, ad es. quella della scelta della sorgente luminosa giusta.
“Fatto salvo il fattore funzionale” ci racconta Giordana Arcesilai “cerchiamo di analizzare l’aspetto meno tangibile della progettazione della luce, che darà valore aggiunto all’insieme progettato; valorizzare alcuni punti dei nostri giardini, creare alcune scenografie privilegiandone alcuni aspetti, utilizzare la luce, anche se a piccole dosi, in modo teatrale, crea stimoli e messe in scena poetiche che accrescono la magia degli spazi verdi”. La tecnologia oggigiorno consente di variare con facilità le accensioni e quindi l’aspetto del nostro giardino, in base all’orario, all’utilizzo e alla stagione, seguendo le variazioni della natura e avvalendosi anche del colore. “Per mostrare concretamente questi concetti e far toccare con mano la luce”, dicono le colleghe, “i nostri workshop terminano con prove diluce, mettendo i partecipanti davanti alle diverse installazioni con spirito critico; gli apparecchi di cui ci si avvale sono stati accuratamente selezionati tra le diverse tecnologie e aziende presenti sul mercato, per far capire visivamente com’è possibile interpretare gli spazi verdi con la luce artificiale”. ‘Il Giardino incontra la luce’ si sta rivelando una collaborazione assai fertile e stimolante; già sono in studio, in collaborazione con importanti aziende del settore, tipologie d’illuminazione innovative così come sono state avviate nuove ricerche e sperimentazioni con vivai di fiducia. Inoltre tra non molto usciranno delle prime pubblicazioni, curate sempre dagli architetti, dei piccoli manuali che proporranno questi temi in modo semplice ed efficace.
Scritto da Michaela Cristiani
Foto di Mattia Scarfò