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DNI paesaggi multifunzionali hanno la capacità di fornire numerosi servizi ecosistemici, dalla produzione di cibo alla mitigazione di fattori climatici, dal grado di biodiversità alla salute e il benessere. L’approccio integrato nella pianificazione, progettazione e gestione del paesaggio mira all’affermazione di comunità sostenibili, implementando paesaggi multifunzionali capaci di coniugare aspetti ambientali, sociali ed economici.
La pianificazione, la progettazione e la gestione sostenibile del paesaggio, sono essenziali se vogliamo adattare il nostro ambiente ai rapidi mutamenti climatici e ambientali e mitigarli per un futuro meno incerto. Le risposte del paesaggio a questi cambiamenti possono includere una serie di principi di mitigazione e adattamento, fornendo nel contempo benefici socio – economici e ambientali più ampi. È il caso, ad esempio, degli spazi verdi urbani che, realizzati con questo approccio, possono svolgere importanti funzioni di rigenerazione ambientale e sociale.

Un’opportunità legata alla pianificazione di nuovi spazi urbani è quella di realizzare infrastrutture verdi, una rete di spazi costruiti ed elementi naturali che interconnettono i paesaggi attraverso la creazione di corridoi. Il concetto di infrastruttura verde può essere applicato a varie scale, di quartiere, città o regione. La finalità di questo approccio, che sta diventando uno standard della pianificazione sostenibile, è proprio di restituire il ruolo multifunzionale del paesaggio urbano o periurbano rigenerato, nel fornire benefici per la biodiversità, l’economia, le comunità in senso ampio e gli individui.

Tra i tanti servizi ecosistemici che le infrastrutture verdi contribuiscono a fornire si citano il contrasto alle isole di calore, il miglioramento della qualità dell’aria e della superficie di run – off, con notevoli benefici ambientali ed economici in relazione alla gestione del territorio.

Se realizzate in modo da implementare la connettività nella trama della rete ecologica sulle diverse scale, le infrastrutture verdi fungono in aggiunta da corridoi naturali per la migrazione delle specie in risposta ai cambiamenti climatici e per la biodiversità in generale. Infine, forniscono più ampi benefici per lo sviluppo della comunità, sul piano della sfera relazionale, per il senso di benessere e appartenenza legati alla frequentazione delle stesse.

Questi ultimi aspetti, dunque le funzioni sociali associate alla pianificazione e progettazione sostenibile del paesaggio, stanno diventando negli ultimi anni un focus importante nella discussione politica così come nella ricerca accademica, oltre a suscitare un crescente consenso nelle comunità di persone.

Emerge in questo quadro il ruolo del design all’interno delle trasformazioni eco – sociali, in particolare sullo sviluppo locale e sull’interazione con il paesaggio, come possibilità di collegare le preoccupazioni verso l’ambiente a rischio alle esigenze e ai desideri delle persone.
Le nuove frontiere del design appaiono sempre più connesse alla capacità di interpretare nuovi concept, utilizzando nuovi materiali sostenibili e nuove modalità di connessione e comunicazione in modo da entrare in rapporto con la socialità e i comportamenti contemporanei.

Vi possono essere diversi approcci per ottenere questo risultato e diverse interpretazioni sugli obiettivi da raggiungere. Trovare un giusto equilibrio tra le necessità dell’ambiente e quelle delle persone, apre nuovi scenari all’interno dei quali il design è chiamato a giocare un ruolo strategico nel proporre soluzioni capaci di complementare l’efficienza dei servizi alla persona e la conservazione storico – culturale di un’area con il ripristino dei suoi ecosistemi nativi, provando a compensare le istanze economiche con quelle socio – ambientali. Le sfumature coinvolte possono essere molteplici: saranno la ricerca, lo sviluppo e il coinvolgimento di conoscenze da campi diversi, dall’architettura all’ecologia, dalla sociologia alla biologia, a fare la differenza.

D. Natale