Intervista a Gianluca Borghi, Amministratore Unico di ASP.
Durante le riprese del cortometraggio <gli Occhi che Sanno Vedere>, girato a Bologna dalla Troupe di PMagazine insieme agli studenti dell’Istituto di design Polo Michelangelo, attraversando i vicoli impreziositi di case restaurate e colorate come il “Ghetto Ebraico” e le piccole vie del centro storico, alzando gli occhi, abbiamo potuto ammirare, da un’altra prospettiva, gli edifici storico-artistici che svettano verso il cielo a testimonianza del trascorrere del tempo che non ha scalfito la loro bellezza medioevale.
Soffermandoci in Piazza Maggiore davanti alla Basilica di San Petronio, la Troupe di PMagazine ha continuato le riprese che avevano avuto inizio sulla terrazza della Basilica, grazie all’ospitalità di Mons. Leonardi. La Terrazza è un luogo distaccato dalla vita che si svolge sottostante, quasi a voler testimoniare, attraverso la vista incantevole su Bologna, le bellezze artistiche e storiche degli edifici di questa città ora metropolitana. Per noi della Troupe, questa visione dall’alto, ha fatto sì che potessimo immergerci nel cuore di Bologna.
Il nostro percorso cinematografico è proseguito verso il Cohousing in via Del Porto, dove abbiamo incontrato Gianluca Borghi, Amministratore Unico di ASP Città di Bologna, per poterlo intervistare sul Progetto “PORTO15”, progetto innovativo che riguarda un Nuovo modo di abitare e di condividere gli spazi comuni. E’ molto importante segnalare che ASP Città di Bologna, è un’Azienda che da anni si impegna nel sociale.
Borghi, ci dica di questa iniziativa.
Questo progetto di Cohousing, come tutto ciò che riguarda ASP, Azienda Pubblica di servizi, nasce con modalità e caratteristiche innovative rispetto a quelle già realizzate nel nostro Paese.
Cosa intende per nuovo e con caratteristiche che fanno la differenza rispetto ai Cohousing già realizzati?
Quello che vediamo è un “cantiere fisico”, che tra alcuni mesi si concluderà e quindi consentirà l’accesso a coloro che stanno partecipando all’altro cantiere, quello da me definito “cantiere sociale”, a cui hanno aderito, inizialmente, 140 nuclei, quasi la metà single. Questi hanno intrapreso un percorso e un’esperienza innovativa che ha portato a selezionare 40 nuclei, i quali, attraverso un ulteriore percorso conoscitivo, dovranno rapportarsi e condividerne le modalità. Questo porterà alla selezione definitiva di 18 nuclei che abiteranno in questo Cohousing. Un “cantiere fisico” in un palazzo storico nel centro della città di Bologna dove, in parallelo, abbiamo un “cantiere sociale” fatto di persone che andranno a confrontarsi.
Per questo ASP è stata davvero innovativa.
In nessun Cohousing già realizzato, è mai partito un progetto di condivisione e conoscenza tra le persone che verranno selezionate. Questo è un cantiere che possiamo definire umano, fatto di persone che dovranno successivamente condividere gli spazi abitativi.
L’ho chiamato “cantiere sociale” perché, in parallelo alla ristrutturazione dell’edificio, è iniziato un percorso di confronto e mediazione tra i futuri cohouser under 35, range scelto da ASP, motivati e coinvolti in questa nuova tipologia abitativa.
E’ in corso, come dicevo, una relazione fra questi nuclei che dovranno diventare i definitivi cohouser, un confronto per definire la gestione degli spazi comuni, le regole da adottare per l’utilizzo degli stessi e questo, crediamo, sia veramente il valore aggiunto dell’iniziativa.
Questa scelta di ASP sicuramente ne fa la differenza, visti i rapporti che, negli ultimi anni, hanno portato le persone a non interagire più tra di loro, basti guardare i problemi tra condomini.
Condivido. Questa esperienza di Cohousing significa, per noi, aprirsi a un nuovo modo di vivere e abitare, che partendo dai giovani qui a Bologna, sarà l’inizio di un progetto successivo, dedicato alla terza età.
Ci dobbiamo quindi aspettare altri progetti di Cohousing da parte di ASP?
Sì, ASP andrà verso una linea che ci auguriamo superi la fase embrionale e sperimentale, per assumere caratteristiche di ordinarietà al fine di azzerare le problematiche che spesso i nuclei familiari vivono, all’interno dei condomini. Dovremo perciò essere molto attenti nei confronti delle start up iniziali, per non perdere di vista la filosofia innovativa, di questo progetto.
Borghi, questo significa che avete aperto a Bologna un concetto veramente nuovo dell’abitare. Sia noi che i nostri lettori, ci attendiamo un prosieguo positivo di questo progetto. Una volta terminato il cantiere, ovviamente come troupe di PMagazine <La trilogia del design>, ci attendiamo di essere presenti all’inaugurazione.
Certamente, entro breve.
Ringraziamo Gianluca Borghi, Amministratore Unico di ASP Città di Bologna, ma anche Innovatore delle politiche sociali che ha iniziato un percorso nuovo: VivereAbitareSocializzare
da PORTO15, PMagazine vi saluta.
Intervista di Maria Alessandra Faccenda
IL FILMATO INEDITO DELL’INTERVISTA A GIANLUCA BORGHI, VIENE PRESENTATO CON IL LANCIO DEL NONO NUMERO DELLA RIVISTA PMAGAZINE <LA TRILOGIA DEL DESIGN>.

