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“L’ispirazione Catuma è novecentesca, amiamo l’arte di quell’epoca e la trasmutiamo applicandola al mondo eyewear: non a caso le muse ispiratrici delle nostre special edition sono state tre donne che hanno segnato arte, architettura e design del ‘900.”

L’innovazione nel campo del design non ha limiti. Con l’uscita del nuovo numero di PMagazine abbiamo avuto il piacere di intervistare Vincenzo Pastore, Amministratore Delegato del brand di occhialeria CATUMA, realtà in continua crescita che ha portato un pizzico di creatività e originalità nel mondo dell’eyewear.

 

Perché CATUMA? Ci vuole raccontare la storia della nascita di questo brand?

“Catuma è nato dalla mia voglia di nuovo, di qualcosa che fosse unico e senza uguali sul mercato. La mia avventura nel mondo dell’eyewear è iniziata dall’altra parte della barricata: sono infatti il titolare di nove negozi di ottica e cercavo qualcosa di nuovo e originale da inserirvi. Di lì all’idea di creare un marchio che fosse del tutto mio e mi rappresentasse, il passo è stato breve. Così è nato Catuma, un brand innovativo e inusitato nel campo dell’eyewear, caratterizzato da estetica perfetta, ricerca dei materiali, accostamenti arditi, mix di colori audaci insieme a un’ottima ingegnerizzazione dell’occhiale. Il nome Catuma è poi immagine dell’amore per la mia città d’origine, Andria. Piazza Catuma è infatti la piazza principale della città.”

 

Da cosa scaturisce l’idea di utilizzare materiali quali pietra e legno, per la fabbricazione di occhiali? 

“Dall’incessante ricerca di perfezione e dell’innovazione in continua evoluzione, dalla voglia di novità e di sperimentare materiali solitamente non declinati al mondo dell’occhialeria; nasce da una sfida, dal desiderio di mettersi in gioco e di dare libero sfogo alla follia creativa, nonché dall’esigenza di rappresentare nei nostri prodotti il legame con il territorio pugliese. I materiali principali delle nostre collezioni sono infatti legno e pietra, selezionati per simboleggiare l’ulivo e la pietra carsica, elementi caratterizzanti del nostro paesaggio.”

 

 Già nel passato tra ‘700 e ‘800 veniva usato il legno per la realizzazione di occhiali da vista. CATUMA si rifà anche a questo?

“L’ispirazione Catuma è novecentesca, amiamo l’arte di quell’epoca e la trasmutiamo applicandola al mondo eyewear: non a caso le muse ispiratrici delle nostre special edition sono state Eileen Gray, Frida Kahlo ed Elsa Schiaparelli, tre donne che hanno segnato arte, architettura e design del ‘900.”
In che modo CATUMA si approccia al mercato e qual è il suo target di riferimento?

“Le nostre scelte strategiche vanno contro-corrente rispetto ai trend e alle mode dell’occhialeria internazionale. Niente vendite via internet per poter privilegiare il rapporto con i rivenditori in “carne e ossa”, che hanno la capacità di saper giudicare la qualità dei prodotti e spiegarla ai clienti. L’occhiale da sole o da vista è un prodotto abbastanza complesso, il cui acquisto si basa spesso su un’adeguata attività di consulenza. Gli stessi clienti si informano, ponderano prima di selezionare un modello e noi vogliamo offrire insieme alla competenza, l’esperienza dell’acquisto, il piacere di adornarsi di qualcosa di esclusivo.”
Potremmo dire che CATUMA rivoluziona lo stile dell’eyewear, posizionando l’occhiale su un piano culturale, grazie alla sua attenta ricerca stilistica e materica?

“Si, ogni modello nasce dalla ricerca e dallo studio dei materiali, gli occhiali Catuma, oltre ad essere accessori di moda, sono tutti dei piccoli oggetti di Design.”

Qual è il rapporto fra CATUMA e i suoi designer?

“Come in una piazza confluiscono tutte le principali vie cittadine, in Catuma si incontrano diverse competenze, le mie da imprenditore, abbinate alla creatività dei designer o alle abilità tecniche di chi si occupa dell’attività di produzione e della scelta dei materiali. CATUMA non potrebbe esistere senza queste confluenze, senza una così stretta collaborazione.”

CATUMA rappresenta artigianato o industria?

“Catuma unisce le più innovative tecniche industriali del design italiano alla manualità della tradizione artigianale.
Ogni occhiale infatti, viene finito e abbellito da applicazioni poste manualmente da artigiani locali.”

Veri e propri pezzi d’arte, si presentano così gli occhiali CATUMA, totalmente anticonvenzionali e fuori dagli schemi, sia per forme, sia per materiali. Una rivoluzione di stile che porta l’occhiale su un piano culturale e filosofico, quasi fosse un oggetto da ammirare all’interno di musei.

Nicolò Andrioli