Icona ed emblema del mito italiano, colorata e aerodinamica, il cui rombo inconfondibile del motore preannuncia il suo passaggio, è la famosa Vespa, la motoretta comparsa sugli schermi dei tanti film italiani dagli anni 50′ ad oggi, elegante e di classe come quella Haudrey Hepburne e quel Gregory Peck in “Vacanze romane”.
L’abbiamo vista in tante vesti, gialla, rossa, verde, carta da zucchero o tempestata di adesivi provenienti da varie parti del mondo; personalità è l’aggettivo che meglio la identifica.
Mai vista però in un abito del tutto naturale, dal design quasi perfettamente eco, il cui involucro prende le sembianze di una corazza, quasi fosse una testuggine.
Quest’opera d’arte, unica nel suo genere, è stata realizzata manualmente con l’utilizzo di 270 tipi di legni differenti, provenienti da vari paesi, per merito di Luciano Molinari, ricercatore, artigiano e appassionato d’arte.
Luciano rivisita, all’interno del suo laboratorio a Milano, prodotti entrati a far parte della storia e divenuti icone del design italiano, fonte di studio e ispirazione per quei giovani che hanno deciso di intraprendere un percorso di studi per diventare futuri designer. Tante sono le essenze collezionate e catalogate da Luciano Molinari per la creazione di queste opere, che reinterpretano in modo alternativo veicoli come appunto la vespa o la fiat 500.
L’idea alla base di questo progetto è nata come un’illuminazione, ci racconta Luciano, “avevo una Vespa 125 et3 in garage che non usavo ma che tenevo come ricordo della mia lontana gioventù, la possedevo da quando avevo 16 anni e faticavo al pensiero di disfarmene. Un giorno in un mercatino notai un cartello sul quale vi era scritto compro vespe, la mia compagna mi disse: vendila, così fai posto in cantina! Dopo aver visto però una Vespa coperta da tronchetti di legno, durante le mie ricerce sui canali web, continuò nella mia testa il pensiero di rivestire totalmente questa motocicletta con numerosi scarti di legno di diverse essenze”.
Inizia così un percorso di ricerca e studio per la rivisitazione di questo storico motociclo in opera contemporanea, applicando tasselli lignei sulla sua carrozzeria, creando una superficie sfaccettata dai colori caldi che ricordano quelli in natura. Gli scarti del legno riprendono nuova vita, diventando protagonisti allo sguardo del fruitore.
Uno stile artistico che potremmo definire nuovo, immediatamente riconoscibile ed elegante, un nuovo stile di ebanisteria.
Nicolò Andrioli