“Un’abitazione con la più recente tecnologia composita marina, fornendo comfort di vita a basso impatto energetico e alto fattore estetico.”

Avete mai desiderato salire su una navicella spaziale?
Sulla costa di Seattle, negli U.S.A, una navicella si trova adagiata lungo la riva, come se fosse in attesa di una sua imminente ripartenza verso lo spazio. In realtà non si tratta di una vera navicella spaziale ma del Lunar Lander, una particolarissima tiny house. Indubbiamente un’abitazione che non passa inosservata per la sua originalità, in contrasto con la natura circostante.
Il progettista di questa magnifica tiny house è l’architetto Kurt Hughes, la cui missione, come ci dice “consisteva nel progettare un’abitazione con la più recente tecnologia composita marina, fornendo comfort di vita a basso impatto energetico e alto fattore estetico – Kurt Hughes.”
La micro casa si rifà alla navicella Apollo, progettata dagli Stati Uniti d’America con lo scopo di far atterrare l’uomo sulla Luna. Sembra infatti quasi di entrare a far parte di un mondo di astronauti appena si varca il portello di accesso all’involucro abitativo. L’occhio viene
La struttura della tiny house “è impermeabile, a tenuta d’aria, resistente a parassiti, muffe e insetti. Non ha bisogno di coperture né rivestimenti. Il lander lunare non è solo una configurazione interessante, ma un omaggio a un tempo in cui le persone facevano cose nuove. Gli innovatori erano apprezzati, non temuti – Kurt Hughes.”
All’interno del Lunar Lander troviamo uno spazio totalmente aperto, strutturato per moduli che si proiettano verso l’esterno dell’ambiente per ospitare il bagno, la cucina con un angolo per la colazione e il deposito. La costruzione è stata realizzata in legno compensato, resina epossidica e fibra di vetro. “Il Lunar Lander può riposare comodamente su terreni drastici e irregolari, praticamente senza impronta ambientale. Questi avamposti fuori dalla rete utilizzeranno l’ultima tecnologia marina per offrire una struttura forte, leggera e facilmente gestibile – Kurt Hughes.”
Vi immaginate fare colazione guardando la costa dall’oblò, come se fosse un occhio su Seattle?Mancano solo le tute da astronauta e poi siamo pronti per partire, alla scoperta di nuovi mondi!
Nicolò Andrioli

