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“La mia idea è quella di rendere una grandissima catena unica anche per la sua origina­lità”

La Moda incontra il Design

La nostra redazione è sempre interessata al lavoro dei giovani talenti; per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare una parte della Tesi discussa da una studentessa dell’Istituto Universitario di Design Polo Michelangelo, intitolata ONWARD.

“Il presente lavoro tratta un argomento che ha un grosso impatto sulla società, sull’eco­nomia ma soprattutto sull’uomo, perché ritenuto uno dei suoi bisogni primari: il vestirsi. Di seguito affronto il discorso abbigliamento e la capacità dei venditori e dei commer­cianti di rendere immediato l’acquisto di essi tramite l’unico contatto che hanno con il cliente: lo spazio espositivo. Con gli anni, le piccole boutique sono state sostituite quasi interamente dalle catene di negozi, che hanno preso il sopravvento nel mondo della moda. La loro particolarità è quella di poter espandersi nel mondo, aprendo punti vendita in ogni zona a livello internazionale. Ma qual è il loro più grande limite? La risposta è: l’architet­tura, il design, l’interno del negozio stesso. Sicuramente non si può dire che manchino di semplicità ed eleganza, di formule basiche e di colori neutri, di giochi di neri e di bianchi, e composti dal classico arredo rettangolare ma il tutto poco saporito. Lavorando all’in­terno di uno dei negozi più famosi e conosciuti al mondo, Zara, ho deciso di proporre

 e rendere più stimolante un ambiente frequentatissimo, sia per i clienti che per i dipen­denti stessi. La voglia di immergermi in questo progetto di interior design, incentrato specialmente in un re-design, è nato per la passione che metto in quello che faccio e per provare a migliorare qualcosa che vivo nella quotidianità. Zara è un negozio molto all’a­vanguardia per molti aspetti, e forse l’unica cosa sulla quale lavorare è l’aspetto estetico, l’impatto visivo che si ha appena si entra in uno dei suoi numerosi negozi. Tutte le grandi catene sono caratterizzate da un unico stile riportato in ogni negozio presente nel mon­do, ed è questo che voglio cambiare. La mia idea, la mia intenzione è quella di rendere una grandissima catena, non solo famosa per l’abbigliamento, unica anche per la sua origina­lità e novità ma soprattutto con l’attenzione al dettaglio di ogni singolo metro quadrato – Sara Saporetti.” 

Sara ha saputo riprogettare con grande maestria gli interni del negozio senza stravolgere l’immagine aziendale, dando allo stesso tempo un look nuovo e fresco in grado di valorizzare i capi di abbigliamento esposti, come fosse una boutique di alta sartoria.

“Cosa è possibile fare per trasformare le nostre città in espansione rendendole sostenibili per l’ambiente?”

 Vivere AL LIMITE

“Siamo in troppi? Il tema sicuramente non è nuovo. La popo­lazione mondiale sta attualmente crescendo di un numero mag­giore di novanta milioni di persone l’anno e si prevede un ulteriore crescita in un futuro prossimo. Questo sta compromettendo l’am­biente in cui viviamo e la qualità della nostra vita. Infatti, in certe aree emergono inoltre problemi di sovra sfruttamento della natura. Le civiltà si sviluppano grazie alla disponibilità di risorse e quando la domanda degli esseri umani supera l’offerta che la natura con­cede loro, le risorse non sono più sufficienti. Si verificano pro­blemi di collasso economico e sociale, fame, migrazione e guerre. Ma allora invece di domandarci – siamo in troppi? – dovremmo porci altri interrogativi – cosa è possibile fare per trasformare le nostre città in espansione rendendole sostenibili per l’ambiente? Già a partire dagli anni sessanta varie correnti architettoniche so­stenevano un nuovo metodo di progettazione nato dalla modifi­ca che l’individuo può fare del proprio ambiente. Si tratta di una forma di pensiero il cui fine è quello di liberarsi dal funzionali­smo come condizione di vita. L’individuo e la libertà dei compor­tamenti sono i temi chiave per i personaggi di questo periodo storico facendo leva sulla libertà di espressione, sull’iniziativa e sull’improv­visazione. Si parla dunque di avanguardie radicali le quali pon­gono questioni fondamentali sul futuro dell’ambiente costruito e sugli stili di vita consumistici.

. Questa tesi parte da qui, dall’analisi delle possibilità di espansione dell’uomo, adattandosi a condizioni ambientali e climatiche diverse dal luogo Habitat senza compro­mettere ciò che la natura è in grado di offrirci, costruendo in ma­niera ecosostenibile e sfruttando le risorse disponibili ad impatto zero. Ispirato a questi concetti si sviluppa il mio progetto AL LIMI­TE, soluzioni abitative progettate in un luogo estremo, il Grand Canyon. L’insediamento raggiungibile da diversi tracciati stradali, in costante evoluzione, compone un secondo paesaggio artificia­le, basato sulla costruzione di tre modelli abitativi a seconda delle esigenze degli individui; S, M ed L, concepiti per essere autosufficien­ti, a basso impatto ambientale e per soggiorni a lungo periodo – Linda Bonetti.”

Un progetto estremo quello ideato dalla tesista Linda, ora Designer a 360°, che ha saputo dare priorità alle esigenze abitative dell’uomo, eliminando il puro aspetto estetico ma allo stesso tempo non rinunciando al comfort di un’abitazione di tipo cittadino inserita in un contesto naturale per nulla semplice, come il Grand Canyon. Un insediamento ad impatto zero che si mimetizza totalmente tra le rocce, sui cigli dei crepacci.