“La mia idea è quella di rendere una grandissima catena unica anche per la sua originalità”
La Moda incontra il Design
“Il presente lavoro tratta un argomento che ha un grosso impatto sulla società, sull’economia ma soprattutto sull’uomo, perché ritenuto uno dei suoi bisogni primari: il vestirsi. Di seguito affronto il discorso abbigliamento e la capacità dei venditori e dei commercianti di rendere immediato l’acquisto di essi tramite l’unico contatto che hanno con il cliente: lo spazio espositivo. Con gli anni, le piccole boutique sono state sostituite quasi interamente dalle catene di negozi, che hanno preso il sopravvento nel mondo della moda. La loro particolarità è quella di poter espandersi nel mondo, aprendo punti vendita in ogni zona a livello internazionale. Ma qual è il loro più grande limite? La risposta è: l’architettura, il design, l’interno del negozio stesso. Sicuramente non si può dire che manchino di semplicità ed eleganza, di formule basiche e di colori neutri, di giochi di neri e di bianchi, e composti dal classico arredo rettangolare ma il tutto poco saporito. Lavorando all’interno di uno dei negozi più famosi e conosciuti al mondo, Zara, ho deciso di proporre
Sara ha saputo riprogettare con grande maestria gli interni del negozio senza stravolgere l’immagine aziendale, dando allo stesso tempo un look nuovo e fresco in grado di valorizzare i capi di abbigliamento esposti, come fosse una boutique di alta sartoria.
“Cosa è possibile fare per trasformare le nostre città in espansione rendendole sostenibili per l’ambiente?”
Vivere AL LIMITE
“Siamo in troppi? Il tema sicuramente non è nuovo. La popolazione mondiale sta attualmente crescendo di un numero maggiore di novanta milioni di persone l’anno e si prevede un ulteriore crescita in un futuro prossimo. Questo sta compromettendo l’ambiente in cui viviamo e la qualità della nostra vita. Infatti, in certe aree emergono inoltre problemi di sovra sfruttamento della natura. Le civiltà si sviluppano grazie alla disponibilità di risorse e quando la domanda degli esseri umani supera l’offerta che la natura concede loro, le risorse non sono più sufficienti. Si verificano problemi di collasso economico e sociale, fame, migrazione e guerre. Ma allora invece di domandarci – siamo in troppi? – dovremmo porci altri interrogativi – cosa è possibile fare per trasformare le nostre città in espansione rendendole sostenibili per l’ambiente? Già a partire dagli anni sessanta varie correnti architettoniche sostenevano un nuovo metodo di progettazione nato dalla modifica che l’individuo può fare del proprio ambiente. Si tratta di una forma di pensiero il cui fine è quello di liberarsi dal funzionalismo come condizione di vita. L’individuo e la libertà dei comportamenti sono i temi chiave per i personaggi di questo periodo storico facendo leva sulla libertà di espressione, sull’iniziativa e sull’improvvisazione. Si parla dunque di avanguardie radicali le quali pongono questioni fondamentali sul futuro dell’ambiente costruito e sugli stili di vita consumistici.
Un progetto estremo quello ideato dalla tesista Linda, ora Designer a 360°, che ha saputo dare priorità alle esigenze abitative dell’uomo, eliminando il puro aspetto estetico ma allo stesso tempo non rinunciando al comfort di un’abitazione di tipo cittadino inserita in un contesto naturale per nulla semplice, come il Grand Canyon. Un insediamento ad impatto zero che si mimetizza totalmente tra le rocce, sui cigli dei crepacci.