PMagazine

Incuriosita dal mondo della grafica e dell’illustrazione parto questa volta, alla ricerca di giovani creativi nella città di Bologna. Il mio curioso viaggio non può che iniziare con un saluto agli amici di PMagazine – la trilogia del design, che sempre entusiasti dei miei racconti, mi offrono ogni volta la possibilità di farveli conoscere.
Si chiama Valentina Fuzzi ed è la giovane illustratrice bolognese che la redazione ha scelto questo mese di presentarvi.
Apro così un portfolio dei suoi lavori e rimango particolarmente colpita dai suoi colori accesi, dai soggetti e da certe atmosfere così… oserei dire, misteriose.
Un bosco animato da animali feroci, forme esasperate che si nascondono nella natura e atmosfere sospese, creano in me, comune osservatrice, un senso di aspettativa, come se qualcosa potesse accadere da un momento all’altro.
Valentina è una ragazza amante della musica, dell’arte murale, dei Fauves e di innumerevoli altri illustratori, una personalità distinta e imprevedibile che ritroviamo nei suoi soggetti e nella varietà di tecniche che lei stessa ama sperimentare.

“Quando lavoro – racconta – mi sporco inevitabilmente dalla punta delle dita al gomito, più o meno. Il mio approccio è analogico; prediligo le tecniche a pennello e specialmente gli inchiostri, perché mi piace il loro essere trasparenti e accesi in un colpo solo. Uso anche tecniche a tratto fine, una buona penna a sfera potrebbe diventare il mio strumento preferito”.

Anche i ritratti sono un tema spesso affrontato nelle sue produzioni, poiché ci spiega “mi affascina la singolarità e la stranezza del singolo individuo, ma anche quanto c’è oltre l’uomo”; Da questa affermazione, dopo un’attenta analisi delle sue illustrazioni, guardando quella dal titolo Telephone, ci piace immaginare che la ragazza rappresentata sia forse Valentina.

Anche per questa volta il tempo è volato, lascio questa meravigliosa città ricca di arte e cultura, sicura di tornarvi al più presto.

Joan Grey