“Un’esperienza coinvolgente e nuova trova spazio in un museo pluridisciplinare che ha saputo coniugare la ricchezza del passato, con l’incredibile potere della tecnologia.”

Sono passati solo due mesi dal mio ultimo viaggio in Italia, ma non ho potuto resistere… biglietti in mano e valigia pronta, non potevo mancare agli eventi di questo aprile tutto made in Italy. Il mio volo come di consueto è atterrato a Bologna, dove ho approfittato del gradevole clima primaverile per riposare un giorno, prima della partenza verso Milano, dove il Salone del Mobile mi aspettava in tutto il suo splendore. Qualche passeggiata in centro, su a San Luca e un saluto agli amici di PMagazine, con la quale condivido le mie emozioni provate salendo per la prima volta lassù. Osservare questa splendida città dall’alto, coi suoi caldi colori serali e le splendide architetture perlopiù medievali, mi ha catapultata per un attimo nel passato, come se io, newyorchese dalla vita frenetica, fossi per un secondo parte di quel mondo a me del tutto estraneo. Ed è proprio da questo pensiero che alcuni collaboratori della redazione mi suggeriscono la visita

alla mostra La Macchina del Tempo in scena presso il Museo della Storia di Bologna. Un’esperienza coinvolgente e nuova trova spazio in un museo pluridisciplinare che ha saputo coniugare la ricchezza del passato, con l’incredibile potere della tecnologia. Il progetto realizzato da Tower and Power utilizza la tecnologia HTC VIVE, permettendo al visitatore di vivere in prima persona una realtà virtuale fedelmente ricostruita.
Il centro storico della Bologna medievale è stato ricostruito grazie a sofisticati programmi di modellazione 3D e ad un quantitativo soddisfacente di fonti storiche, che testimoniano forme, collocazioni, materiali, usi e costumi di quel tempo. Un vero e proprio
viaggio nel passato, camminando sulle vie ciottolate, dentro le torri, in mezzo ai carri e agli animali, indossando ciò che al tempo era usuale.

25 diversi tipi di abitazioni, chiese e torri, materiali differenti per gli edifici e altri accessori – 8 tipi di tetti differenti, 14 di porte e finestre – hanno riprodotto con accuratezza il tessuto urbano della città, coinvolgendo il suo “visitatore dal futuro” in maniera del tutto esaustiva.
Il progetto, forte per singolarità e potere di interazione col pubblico propone un concorso che consentirà a cinque bolognesi di essere inseriti nel video finale, divenendo così i “primi viaggiatori del tempo”. Anche ai turisti come me e agli appassionati fotografi è proposta un’iniziativa social che permetterà di immortalare da protagonisti piccoli attimi di passato… perché una mezz’ora di viaggio nel medioevo possa diventare una tappa irrinunciabile di un soggiorno nella nostra città.
Joan Grey