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Pistoia, la neoeletta Capitale della Cultura 2017 è la cittadina toscana in cui vive Emmanuele, un giovane ragazzo che fa della sua passione per i fumetti un obiettivo di vita.

“Avevo undici anni – racconta – quando lessi il mio primo Dragonball, un fumetto che molti oggi considererebbero banale, ma che allora nel 1996, aveva tutto ciò che potesse stimolare l’immaginazione di un ragazzino, quel desiderio di poter essere come uno dei personaggi e appagare quel senso di rivalsa tipico di quest’età spensierata”.

Tra i fumetti Disney, Marvel e del celebre Akira Toryiama, Emmanuele Lombardo coltiva la sua aspirazione, quella di diventare un fumettista.
A quindici anni la scelta degli studi superiori protende verso il capo artistico, unica soluzione, tra le tante, per continuare a sperare in un futuro da sogno. Ma si sa, non tutti i percorsi sono in discesa e come molti anche il suo risulta impetuoso. Bloccato dalle parole di professori che lo ritengono senza talento e di qualcuno che non lo reputa in grado di disegnare, il ragazzo perde poco a poco la fiducia in sé e quel pizzico di entusiasmo che di volta in volta era cresciuto leggendo i suoi amati fumetti.

“Lasciai perdere per anni questo sogno, senza mai smettere di disegnare da autodidatta e di studiare i libri che parlavano dell’argomento”, così mostra la sua tenacia, nonostante la sua vita non sembri ancora prendere la giusta piega.Col passare del tempo arrivano i ventotto anni e un bel giorno “Mi sono svegliato, – racconta – ho ripreso la matita in mano e da li ho deciso che avrei fatto tutto il possibile per realizzare il mio sogno”. Finalmente qualcosa sembra andare per il verso giusto, riparte la carica, la voglia di mettersi in gioco e il coraggio di affrontare quello che verrà.

Dopo aver conosciuto due fumettisti di grande talento in occasione di un workshop, Emmanuele, incoraggiato e sostenuto dalla passione e dall’esperienza che questi due amici hanno trasmesso in lui, inizia a lavorare per un’agenzia pubblicitaria, realizzando nel suo piccolo, ciò che sin da bambino lo ha fatto sognare. Un aspetto che sicuramente susciterà l’interesse dei nostri lettori è il processo di elaborazione grafica del fumetto; per questa ragione abbiamo chiesto a Emmanuele di spiegare in breve le fasi del suo lavoro.

Come ci racconta “tutto parte con lo storyboard, uno schema iniziale abbozzato in cui i primi disegni e le vignette iniziano a
scandire il ritmo del fumetto, permettendo così di analizzare le inquadrature ed aver un primo dialogo con lo sceneggiatore, qual ora egli non sia il fumettista stesso”. In questa fase di lavoro i disegni, tecnicamente definiti sketches, risultano semplici ma di immediata comprensione. A storyboard approvato si procede verso una più accurata definizione di forme e volumi, il cosiddetto rough.

Quando le matite sono ‘pulite’ – espressione che identifica un tratto quasi definitivo – si può procedere verso l’ultimo passaggio, quello dell’inchiostrazione. Questa fase, definita da Emmanuele la più “Zen” tra tutte, viene da lui realizzata in digitale e consente di dare una certa pulizia al disegno, rendendo piacevoli le linee di cui esso si compone. Si giunge infine all’ultimo step, la colorazione, dove grazie all’ausilio di appositi programmi grafici, il fumetto colorato si carica di forte emozionalità.

Ilenia Fontana