PMagazine

<L’Occhio IN…discreto> riprende Marisa Laurito durante l’intervista, come fosse sul set di un film.


laurito

Incontro Marisa Laurito a Venezia, per intervistarla sulle sue opere i “Corpi Estranei”, che hanno ottenuto un notevole successo da parte della critica ed esposti nel padiglione “Guatemala” alla Biennale.

Dopo le presentazioni con Marisa Laurito e Adriano Berengo, entriamo nella fornace Berengo, regno dei grandi maestri del vetro di Murano.

La prima domanda che mi viene spontanea è:

Marisa, raccontaci del tuo sodalizio con Adriano Berengo, che ti ha condotta a questo grande successo.

…è nato un grande successo che deve continuare. Mi sono innamorata del vetro, un materiale che nel passato non avevo preso in considerazione, creando le mie opere, ma che ora, attraverso l’incontro con Berengo, famoso non solo per il vetro, ma anche per aver abbracciato l’arte, non quella antica, ma quella degli artisti contemporanei, coinvolgendo anche me.

E’ nato perciò da questo il tuo sodalizio.

Sì, pur essendo le mie opere in silicone, ho sperimentato come il vetro potesse divenirne parte.


Tu parli del silicone, materiale da te utilizzato nella creazione delle tue opere. Ci spieghi il perché della tua scelta nei confronti di questo materiale povero, ma anche prezioso per la sua morbidezza e duttilità.

E’ vero quello che dici, il silicone è un materiale povero ma, grazie alla sua morbidezza, dà la possibilità di forgiarlo creando opere come questo vaso azzurro. Un mare dove attraverso le sue forme, riesce a creare dei rivoli d’acqua. Per la sua particolarità, questo vaso andrà in mostra all’apertura della “Porta Santa” nella Basilica di San Pietro a Roma.

Vedi, come attraverso il silicone la forma di questo vaso, ci comunichi visivamente l’idea di essere trafitto da lame di vetro rosso? Ho voluto realizzare queste opere, presentate alla Mostra avvenuta con la Berengo Collection, che si intitola “Corpi Estranei”.

Marisa, parla ai nostri lettori dei tuoi “Corpi Estranei”

Vengono definiti il peggio della nostra società, considerati i <diversi>, i trasgressivi, gli emarginati, i migranti, le prostitute, tutti coloro che non si sono conformati al nostro modo di vivere o che ne sono stati obbligati, venendo così “buttati fuori” dalla società odierna.

In queste opere io raccolgo le loro diversità, poiché, secondo la mia opinione, la diversità può divenire bellezza e accrescere la nostra cultura. 

5 (Small)Dedico queste mie opere, che creo per il Giubileo, a tutti i migranti morti in mare, questo mare blu, trafitto da spade di vetro rosso, come ti ho appena mostrato, che tra poco vedremo conficcate nei miei vasi in silicone, come testimonianza del profondo dolore che il mare vive divenendo la tomba di tanti esseri umani.

10 (Small)Avremo l’onore di vivere in diretta e poterla far vedere a tutti i lettori che seguono PMagazine, la realizzazione di una tua opera, dove il mare verrà trafitto da queste spade di vetro?


Assolutamente sì. I maestri vetrai, realizzeranno una delle mie opere. Avrete modo di vivere in diretta, l’emozione di vedere l’arte di un grande Maestro che da cinquant’anni lavora il
vetro soffiato, creando opere d’arte. Ora, creerà uno dei miei vasi, in diretta, davanti alle telecamere. Termina la prima parte dell’intervista a Marisa Laurito.

Non perdetevi la seconda parte... Vi apriremo un mondo su questa grande artista.

Maria Alessandra Faccenda

Guarda la seconda parte dell'intervista

"Corpi Estranei" di Marisa Laurito