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25 Verde

“Un edificio vivo, che cresce col passare del tempo e respira.”

Quante volte da bambini abbiamo sognato di vivere tra gli alberi, nel silenzio e nella bellezza incontaminata della natura? Crescendo però, dobbiamo fare i conti con una realtà ben diversa da quella che ci auspicavamo, e ci troviamo spesso a vivere in città diversissime dalle nostre aspettative, dove il fruscio delle foglie e il suono dell’acqua sono solo un vago ricordo. Molte metropoli europee, soprattutto quelle nate dopo la seconda Guerra Mondiale, sono delle città super costruite, dove la speculazione economica edilizia ha portato ad edificare in ogni dove, rendendo le nostre realtà urbane sempre più invivibili, per questo motivo il lavoro di alcuni importanti architetti negli ultimi anni si è focalizzato su nuove esigenze dei cittadini, e sul desiderio di preservare gli ambienti naturali, che vanno sempre più scomparendo dai centri abitati, integrandoli nei nuovi edifici da costruire.25 Verde, complesso abitativo realizzato dall’architetto Luciano Pia a Torino, è un chiaro esempio di questa filosofia costruttiva, il complesso, più che un edificio ricorda un vero e proprio bosco, nasce infatti per riportare il verde nella zona industriale piemontese, che in passato ospitava la primissima fabbrica della Fiat, dove ad oggi edifici industriali dismessi e resti di vecchie case fanno scudo allo splendido paesaggio circostante.

La sfida è stata quella di realizzare uno spazio di transizione fluido e morbido, in grado di smorzare il brusco passaggio tra interno ed esterno, una sorta di filtro eco-green realizzato adoperando materiali quali corten, legno e vetro lasciati al loro stato naturale, in grado di ospitare un totale di 63 unità immobiliari, diverse per metratura e tipologia.

Sono circa 200 le piante che costeggiano i terrazzi e i tetti del 25 verde, che rendono l’edificio un vero e proprio polmone green in grado di produrre 150 litri di ossigeno all’anno, riducendo l’anidride carbonica, contribuendo ad abbattere le polveri sottili provocate dalle autovetture, e proteggendo dall’inquinamento acustico tipico delle grandi città.Un edificio vivo, che cresce col passare del tempo e respira poiché, come spiega lo stesso Luciano Pia “Tutti noi vorremmo abitare in mezzo al verde, alla natura, con grandi terrazze dove prendere il sole e poter godere dello spazio esterno. Ma non sempre questo è possibile. Molte volte dobbiamo costruire delle case, come è capitato per il 25 verde, in aree urbane già molto degradate e compromesse, in cui gli affacci esterni sono deprimenti e non mettono la voglia di vivere. E’ un progetto che vuole essere introverso, per negare il contesto che non ha nessun interesse. Dove il verde è il padrone e serve come frontiera, quinta di transizione tra esterno ed interno. Dove il verde è l’involucro dentro il quale ci si può sentire protetti ed immersi. Ecco perchè gli alberi, e così tanti, 200, tra piccoli e grandi. E poi il verde cresce, cambia, evolve, segue il ritmo delle stagioni, non è mai uguale, proprio come noi, che facciamo parte della natura.”

La scomparsa di aree verdi dalle nostre città, soppiantate da ferro e cemento, è un problema sempre più ingente, soprattutto per i cittadini che in primis ne avvertono l’assenza. Architetti e designer sono quindi chiamati a considerare le loro responsabilità verso l’ambiente, 25 verde è un buon esempio di questa architettura filantropa, conscia del peso del costruito sull’ecosistema, e volta ad un completo connubio tra uomo e natura.

Matteo Stocchi