“L’obiettivo dei fondatori, che puntano a piantumare 50mila alberi entro la fine del 2021, è contribuire a un modo di fare business più sostenibile e rispettoso del pianeta, in un’ottica di economia circolare e di valorizzazione delle risorse e delle competenze locali.”
Recuperando il legno degli alberi abbattuti due anni fa dalla tempesta Vaia, e coinvolgendo falegnamerie e artigiani dei territori colpiti, la startup VAIA crea amplificatori di design completamente naturali, in una logica di economia circolare e di sostenibilità. Per ogni amplificatore venduto viene piantato un nuovo albero nelle zone devastate dalla tempesta. Durante la ripiantumazione del 25 ottobre a Baselga di Pinè (Trentino) saranno messi a dimora 726 nuovi alberi, uno per ogni giorno trascorso dal distruttivo passaggio della tempesta.
A due anni dalla tempesta che ha devastato alcuni fra i più bei paesaggi delle Dolomiti, e colpito duramente le comunità montane di Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, i boschi, seppur lentamente, tornano a rinascere. Merito anche della startup nordestina VAIA, nata proprio per aiutare le foreste e le comunità colpite. Un tributo alla resilienza e alla tenacia delle comunità montane
“Oggi l’Italia sta vivendo una fase di grande complessità. Penso che la forza dei nostri boschi e delle nostre montagne possa essere una fonte di ispirazione, in questi tempi difficili – è il commento di Federico Stefani, CEO della startup –. Per noi una parola chiave è resilienza, un’altra è
Oltre a recuperare il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta, la startup pianta un nuovo albero nelle zone colpite dalla tempesta per ogni Vaia cube venduto. La nuova ripiantumazione è avvenuta domenica 25 ottobre sull’altopiano di Pinè, in Trentino, ed è stata trasmessa in diretta streaming sui canali social della startup, che a oggi ha già venduto 12mila Vaia Cube in Italia e all’estero. In quest’occasione gli alberi messi a dimora sono stati 726, uno per ogni giorno trascorso dalla tempesta. L’obiettivo dei fondatori, che puntano a piantumare 50mila alberi entro la fine del 2021, è contribuire a un modo di fare business più sostenibile e rispettoso del pianeta, in un’ottica di economia circolare e di valorizzazione delle risorse e delle competenze locali.