"Il primo Desert X è stato uno straordinario viaggio nell'ignoto con alcuni degli artisti più significativi che lavorano tutt’ora a questo progetto."
California, l’esteso Paese degli Stati Uniti che offre le più vaste tipologie territoriali, dalle foreste di sequoie alle scogliere delle spiagge del Pacifico, dagli ardenti deserti all’energiche e affollate città. La geodiversità della California affascina i turisti provenienti da tutto il mondo, focalizzandosi su un territorio ben preciso, il deserto di Palm Springs, con notevole successo inaugura l’esposizione della seconda mostra internazionale d'arte contemporanea “Desert X”. La mostra aperta al pubblico dal 9 febbraio al 21 aprile 2019, è sponsorizzata dalla società internazionale Evelozcity con sede a Los Angeles, che opera nel settore dei veicoli elettrici e della mobilità.
Un vero e proprio museo a cielo aperto che si espande per l’intero deserto, dove le installazioni immerse nei colori rossastri del paesaggio creano una grande suggestione. La materia, la forma, il colore, il riflesso della natura circostante fanno da padroni a questa grandiosa mostra senza pareti. L’apertura totale non solamente fisica trasporta il visitatore nel passato e nelle terre selvagge appartenenti ai nativi Cahuilla, solo pochi di loro sono rimasti e quest’evento gli rende omaggio attraverso alcune opere.
La prima edizione del 2017, di questa nuova biennale americana, ha raccolto il plauso popolare e della critica internazionale per le sue opere site-specific e i progetti di installazione di alcuni dei più noti artisti contemporanei internazionali, tra cui Doug Aitken, Lita Albuquerque, Jennifer Bolande, Will Boone, Claudia Comte, Jeffrey Gibson, Sherin Guirguis, Norma Jeane, Glenn Kaino, Gabriel Kuri,
Armando Lerma, Richard Prince, Rob Pruitt, Julião Sarmento, Phillip K. Smith III e Tavares Strachan. Ha attratto un pubblico di oltre 200.000 visitatori diversi e multi-generazionali, locali e internazionali in nove settimane. La mostra ha coinvolto milioni di canali di comunicazione sociale e digitale ed è stata premiata con numerosi premi per la sua vasta istruzione e partnership con le comunità locali, coinvolgendo centinaia di volontari, docenti, educatori e studenti locali e nazionali.
Nella prima giornata, di questo importante evento del 2019, il presidente e fondatore del Desert X, Susan Davis, apre le porte con un ringraziamento speciale verso il direttore artistico Neville Wakefield, alla sua visione ispirata e sincera empatia per il deserto e la comunità dei nativi con l’intento di inserirli tra le opere per questo 2019.
I ringraziamenti continuano anche per Jenny Gil, Amanda Hunt e Matthew Schum, la squadra di talenti con enormi competenze e conoscenze organizzative internazionali, che hanno portato a un grande successo la prima edizione e uno ancora più grande con questa, appena inaugurata.
“Il primo Desert X è stato uno straordinario viaggio nell'ignoto con alcuni degli artisti più significativi che lavorano tutt’ora a questo progetto. Non avrei potuto prevedere la risposta così travolgente del pubblico alla mostra, ma, il richiamo del deserto e le sue infinite possibilità continuano a ispirarmi – Neville Wakefield”
Giorgia Fenati