créditos essenciais:
arquitetura > studio mk27
autor > marcio kogan
co-autora > samanta cafardo
interiores > diana radomysler
equipe de projeto > carlos costa . eline ostyn . laura guedes . mariana ruzante . mariana simas . oswaldo pessano . fernanda neiva
Sempre più l’essere umano necessità di riallacciare un rapporto tra il proprio io e la natura, madre di ogni cosa. Non solo per quanto concerne una connessione interpersonale con essa ma, anche, per un benessere psicofisico che generi sollievo al proprio corpo. E’ ben evidente che, chi vive o lavora in ambienti immersi nella natura, si rigenera più velocemente di chi vive nelle grandi metropoli.
La società moderna ci ha condotti ad un ritmo di vita non naturale e per nulla sano per il nostro benessere, pertanto alcune persone stanno rincominciando a riapprezzare quei luoghi nei quali, il relax fa da padrone e rappresenta il punto di forza sul quale ricostruire una nuova vita.
L’architettura veste un ruolo fondamentale in questo, progettisti più o meno noti, con una visione proiettata verso il futuro, si cimentano nella progettazione di dimore immerse in ambienti naturali, più o meno rigogliosi.
Questi edifici, ovviamente, devono rispettare una parola chiave “rispetto”… ovvero rispetto per quei contesti naturali, nei quali vengono inseriti.
I materiali utilizzati per la loro edificazione, devono inserirsi perfettamente nell’ambiente circostante e interagire con esso.
Un tipico esempio di questa tipologia architettonica è Jungle House, un’abitazione privata, sita nella Foresta Pluviale, in Brasile. La dimora, perché è di questo che si tratta, non una semplice casa ma una residenza dalle
forme pure che si integra perfettamente all’interno della foresta, si nasconde tra la giungla creando un contrasto netto tra i suoi interni, in stile metropolitano, e l’ambiente esterno, dalle sembianze quasi primordiali.
La struttura architettonica si sviluppa su tre livelli; al piano terrà è stato realizzato una sorta di ponte in legno, il cui scopo è quello di collegare l’abitazione a un’aera della casa adibita ai bambini. Una scala collega il ponte al primo piano dell’edificio, nel quale sono state collocate sei camere da letto e una sala tv. All’ultimo piano, invece, si trovano una cucina e un grande salone vetrato che affaccia sull’oceano e sull’ampio terrazzo, realizzato per ospitare un'oasi convivale tra la vegetazione circostante, un braciere e una splendida piscina a sfioro infinito, sopraelevata, che crea, otticamente, continuità tra la superficie dell'acqua e l'orizzonte.
Tutta la struttura, edificata in cemento e legno a vista, è dotata di brise-soleil, ovvero un frangisole che protegge l'edificio dal diretto soleggiamento delle sue facciate. Questi brise-soleil, a soffietto, si possono aprire in prossimità di forature o logge, per poter ammirare il paesaggio verso il quale affaccia la residenza.
L'abitazione è stata progettata per essere incorporata nella topografia del sito, senza modificarne così il suo aspetto, creando di conseguenza un'interazione tra l'architettura e la natura circostante che la ingloba in essa.
Nicolò Andrioli